inicjalization...homepage spiele

Carissimi lettori

Chiunque si unisca al sito, condivida, inviti amici o diffonda il contenuto di questo blog avrà in omaggio 10 sedute di Passeroterapia con la Dott.ssa Terry de Nicolò esperta in import-escort presso il Centro salute e benessere "Dimora Lele".

lunedì 23 gennaio 2012

Epistola n°5: Doctor Kircke - Professor Babington

Mio esimio mentore,

i miei esperimenti sulla fonica dell'atto proseguono nella totale clandestinità e con pochissime risorse. Tuttavia, il trasporto e la vivacità viscerale dei miei studenti consente loro di prestarsi alle misurazioni, nonostante io abbia all'attivo un'unica borsa di studio. Hanno rettovie giovani ed elastiche, ricche di galvanico entusiasmo e su cui conto molto. Tra le altre cose, e per condividere l'ormai avviato scambio di avversioni che entrambi subiamo, le dico che il consiglio di ateneo sta obbligando tutti gli iscritti ai miei seminari ad assumere, pena l'esclusione dal corso di laurea, potenti astringenti a resine per impedire, con ogni mezzo (anche il più scorretto) una sana e robusta defecazione propedeutica alle mie ricerche dipartimentali. Come però le dicevo, l'ardore fecale dei miei pupilli non si arresta di fronte a nulla. Ho appena terminato di stilare un nuovo rapporto sul timbro acustico delle scariche diarroiche e sulla loro incredibile concordanza sonora con il suono del fagotto arcaico, padrone, per eleganza e ricercatezza, di molte nobili partiture rinascimentali. Inoltre, sono quasi sul punto di concludere il processo di validazione della teoria dell'eiezione fecale inodore e insonorizzata che permetterebbe finalmente di padroneggiare suoni e male-odori durante le evacuazioni nelle latrine pubbliche. Da sempre il retaggio della vergogna ha perseguitato gli uomini nella sacra deposizione di monoliti marroni nei bagni pubblici, impedendo la gratificazione e la serenità d'animo che dovrebbero sempre accompagnarsi a questa attività primigenia. Sono adesso patrimonio del sapere le misure da adottare per una buona pratica escatologica nel rispetto della dignità propria ed altrui. Spero solo di poter pubblicare i miei risultati sul gazzettino del Dipartimento di Scienze della nutrizione il cui direttore si è mostrato sensibile al mio dramma e disposto ad ospitarmi.
Attendo con impazienza un suo report dettagliato sull'esito degli esperimenti che sta conducendo sul suo gruppo scelto. Sarei interessatissimo a confrontare i suoi risultati sull'induzione forzata di stipsi  con alcuni dati rilevati in laboratorio e relativi alla scoperta di anelli gassosi che circondano i non morti in una suggestiva rievocazione delle vicende del nostro Universo.
La saluto con l'affetto e la stima di sempre
suo fedelissimo
Thomash Kircke di Belgershein

mercoledì 18 gennaio 2012

Il seme della Concordia

Ci risiamo. Non posso fare a meno di dissociarmi da una così sfavillante, tronfia, supponente erezione dell'indice o di altre parti distali innominabili dei nostri corpi (Vespa docet) sul capro espiatorio della vicenda che troneggia sugli schermi televisivi in questi giorni: Il comandante della nave abbandona la nave.. quando mai... i film insegnano altro....il comandante deve restare sulla nave, come se al giorno d'oggi fosse ancora possibile parlare di comandanti o di capitani. Sono soggetti vetusti, insegne, simulacri di cui ai nostri tempi non si può più parlare, sono eroi di paglia, ne rimane solo l'involucro. Ma poi sono miti della marina, dell'esercito, ci abbiamo mai creduto? 
D'altra parte "il capitano mio capitano" che è subito entrato nei cuori della gente, solo per diretta evacuazione di Schettino, è uno che se lo si sente parlare sembra appartenere alla cricca dei gendarmi fascisti in missione su Marte, un comandante Barbagli (cazzo!) che prende il comando della situazione attraverso un microfono telefonico. Sono innumerevoli le volte che ci hanno propinato la fatidica conversazione (cazzo!). Morto un capitano ce ne vuole un altro, ci vuole un eroe. 
Fraseggi, solfeggi di chi sta a casa, flatulenze di culi seduti comodamente su sedie imbottite che prendono a prestito il frasario dei salotti televisivi di formalina. 
Partirei innanzitutto dalla considerazione che, premessi tutti gli errori che sono stati fatti, sono state messe in salvo 4000 persone, che la nave non può essersi incagliata lì per caso, è stata una manovra del Comandante  (ma di questo non si parla , al massimo ne parlano gli esperti di marina che forse sono gli unici che possono parlare). Si parla solo dell'imperdonabile errore a monte, per carità è giusto così, ma è solo metà della storia, è la parte incompleta che serve ad aizzare gli animi per fare i tvshow che ci meritiamo. Certo è che se la nave non fosse stata portata lì dove si trova, probabilmente si sarebbe inabissata e !col cazzo! che le 4000 mila persone che sono state messe in salvo sarebbero vive. 
Che bisogno abbiamo di incolpare se del comandante della nave si stanno già occupando i magistrati: avrà un processo, sconterà una pena, come tutti i brutti e cattivi che abbiamo conosciuto grazie alla solerzia dei media. Perché dobbiamo fare la scarpetta in questi piatti osceni che ci propinano?
Aggredirei piuttosto la questione, più generale, che questi cessi dei mari a tredici piani non dovrebbero proprio apparire agli orizzonti. Se esiste qualcuno che li costruisce e qualcuno che ci sale sopra, la colpa può cominciare già ad essere ridistribuita. La gente si fa inscatolare in oggetti di questa tempra e portata? ha già una parte della colpa. 
La Società Costa Crociera svende i titoli di viaggio aspettando la bassa stagione per far viaggiare, in condizioni sicuramente declassate, chi non può permetterselo? Mette al comando di una nave di quella portata Popeye? Ci mette su come personale Filippini, Peruviani, Cinesi (chissà se regolarizzati e come) giusto per abbattere i costi? Beh per me il comandante Schettino è solo la punta dell'iceberg. 
L'eroe della capitaneria di porto, il Gendarme Barbagli in missione su Marte, si proprio lui, non gli era mai passato per l'anticamera del cervello che il tradizionale "saluto" all'isola del Giglio fosse uno show esibizionistico di pericolosità pari ad uno starnuto dell'ultimo elefante della piramide di pachidermi del circo Orfei? Parliamo di deregulation e pretendiamo che essa non abbia un ricaduta diretta sulle soggettività e sulle responsabilità che ognuno si assume. Ci meravigliamo che un comandante salti giù da una nave quando intorno a noi ci sono solo esempi che parlano di questo? La nostra beffarda meraviglia di fronte al fatto compiuto e il totale annebbiamento di fronte ai segnali che conducono direttamente alle tragedie riposano in pace. Amen 

domenica 15 gennaio 2012

Epistola n. 4: Prof. Babington a Dottor Kircke

Egregio Dottor Kircke,

le rispondo solo ora perché ho preferito attendere la consegna del suo "Deretani perduti", che è giunto proprio oggi, ancora olezzante di stampa, ponderoso, monumentale. Non può immaginare quanta gioia mi abbia procurato verificare che i miei insegnamenti, bistrattati, sempre in lotta con l'Accademia ottusa e retrograda, abbiano finalmente trovato un vaso, o per meglio dire, una tazza abbastanza capiente da contenerli tutti. Alla mia età, come potrà forse immaginare, riconoscere un erede è importantissimo. Prendiamo il magnifico secondo capitolo del suo capolavoro: "La coscienza infelice del retto". Splendida è l'analisi della nuova consapevolezza derivante dall'incontro con l'OGGETTO, dalla certezza sensibile, ovvero il momento in cui i nostri sensi ci permettono di affermare con certezza che l'OGGETTO esiste, pur nella difficoltà di conoscerlo nella varietà delle sue manifestazioni, alla percezione, che porta a rilevare il SOSTRATO comune a tutti gli OGGETTI dell'infelicissimo retto, fino ad arrivare al riconoscimento che l'unità è nel retto stesso, il retto inteso come SOGGETTO a cui ricondurre ogni OGGETTO e ogni manifestazione fenomenica dell'OGGETTO. E' solo a questo punto che la realtà fenomenica, i tanti oggetti di cui possiamo prendere coscienza con i nostri sensi, vengono ricondotti all'unico ATTO che pone l'oggetto. L'applicazione del pensiero hegeliano alle vicissitudini epistemologiche del retto è talmente esaltante, che mentre leggevo le sue pagine, che scorrevano sciolte e succose, mi sono chiesto per quale motivo la Natura non abbia voluto che fosse possibile il processo inverso, ovvero l'interiorizzazione dell'OGGETTO, l'autocoscienza del retto. Le sarei estremamente grato se potesse darmi la sua opinione su questo punto che mi sembra cruciale e, temo, di difficilissima soluzione. 
Quanto alle "Quattro fasi del non morto", posso annunciarle già da ora che sto pensando ad una nuova edizione in cui in realtà mi impegnerò ad indagare una quinta fase, per la quale sto sviluppando, pur con mezzi spesso inadeguati, le implicazioni della crisi finanziaria europea e della recessione del vecchio continente sulla consistenza dei Non morti. Credo che sia un campo di studio foriero di numerosi sviluppi: come incidono la depressione, l'incertezza per il futuro, la mancanza di prospettive, la chiara percezione della decadenza del vecchio mondo sulla capacità dell'uomo europeo di generare Non morti? Non crede che ci sia una stretta connessione tra benessere e Non morto? Anche su questo punto attendo uno scambio intenso e stimolante.
Chiudo questa mia comunicandole che da domani darò inizio ad una fase di sperimentazione su uno sceltissimo gruppo di giovani studenti del mio College. Sono tre allievi del primo anno, undergraduates ancora immuni dalla tragica ipocrisia del nostro sistema universitario. Per una settimana non potranno emettere flatulenze, nè in pubblico, nè tanto meno in privato, nè ovviamente potranno evacuare; per il resto potranno condurre una vita del tutto normale e nutrirsi nella famigerata mensa del St. John's. Chiederò loro di descrivere in un diario sensazioni, pensieri, eventuali malesseri, considerazioni di carattere generale. Si inizia domani alle 8:00. Attendo ancora notizie sugli esperimenti fonici che sta conducendo.

Un ossequioso saluto

Prof. Colon Arhur Fawcet Babington
Department of Natural Philosophy
St. John's College
Cambridge
UK

giovedì 12 gennaio 2012

Coupon del Giovedì: suicidio assistito




Suicidio assistito a soli 50 euro. Se ti sei posto per almeno 5 mesi di seguito l'interrogativo "che scopo ha la mia vita?" senza mai darti come risposta "acquistare coupon di Groppon" hai tutti i requisiti per aggiudicarti il coupon di oggi. Una valida equipe di assistenti di volo di sola andata saprà rendere confortevole il tuo viaggio. A bordo potrai partecipare all'acquisto di batterie di pentole, materassi, termocoperte e dichiarare le tue volontà testamentarie destinando il 5% del tuo patrimonio al gruppo di ricerca-intervento Memento mori. Cosa aspetti?! approfitta della fantastica offerta and go to the deal!




venerdì 6 gennaio 2012

Offerta del Venerdì: Coupon d'autore, riduci pene e crucci




Penectomia totale a soli 45 euro. Se ritieni di aver penato troppo a lungo rispetto alla media acquista subito il coupon presso il Centro Studi  "L'allegro Chirurgo". La Dott.ssa Elvira Azione e la sua equipe di validissimi collaboratori eliminerà pene + crucci  in sole 2 sedute. Con una piccola maggiorazione del 3% sul prezzo dell'offerta potrai volare a Disney World e trascorrere una notte di sesso con Pluto. Cosa aspetti!? Go to the deal e Dacci un Taglio!



lunedì 2 gennaio 2012

Epistola n°3: Kircke in risposta a Babington

Leipzig, 2 Gennaio 2012  


Esimio Prof. Colin Arthur Fawcett Babington, 

mi preme innanzitutto comunicarle il mio cordoglio per le angherie di cui è oggetto in questi tempi di barbarica irriconoscenza. I consigli di amministrazione degli atenei sono quasi tutti caduti in mano a colleghi che non prendono in considerazione le potenzialità del rovescio del corpo, come mi piace chiamarlo, e sono accecati unicamente da un sapere ascensionale, rivolto alle sfere celesti della materia, dove regna suprema e indomita la sublimazione.
“Deretani perduti” dovrebbe essere già in rotta verso Cambridge; ho ritenuto doveroso proteggere la nostra corrispondenza evitando di servirmi del corriere postale della Leipzig Universitat, ragion per cui la consegna potrebbe subire qualche ritardo. Se nel suo caso hanno ribattezzato il Dipartimento, nel mio hanno provveduto a sostituire il  provvidenziale 110 e peto della commissione con l'insulso 110 e lode, giustificato, a loro dire, dalla necessità di adottare un criterio unico di valutazione che permettesse ai discepoli più promettenti di spendere il loro titolo anche altrove. Volgari! e per giunta falsi! 
Ho ricevuto “le quattro fasi del non morto” e ne ho divorato i primi 4 capitoli trovandoli di grande spessore scientifico. Ho apprezzato, in particolare, le annotazioni in calce al capitolo “Spasmi peregrini ” ed “Epiteti finali”. Dimostrano il primato della sua penna sul grande tema del prodotto interno lordo e sulle venture del metabolismo intestinale. Gli altri capitoli ho deciso di destinarli all'anno che verrà e che si profila ricco di spunti tonificanti, fondamentali per ridestare la nostra amata disciplina dal sudario in cui i molti vorrebbero relegarla. Nei primi capitoli del suo tomo ho trovato anche innumerevoli punti di incontro con le tesi da me esplicitate ne “Il grande atto nero”. E' proprio in questo lavoro che enfatizzavo il ruolo della calendula nella risoluzione di occlusioni dovute a giacenze remote, annidate come presenze letargiche ed in grado di risvegliarsi nei momenti meno propizi. La non-morte dell’escremento è un evento da cui nessuno può prescindere e che segna il persistere della materia anche dopo mesi di apparente quiete e nonostante i tentativi più nobili di rimuoverla dalle preoccupazioni primarie dell’uomo. 
Si è fatto tardi e il petrolio nella mia lucerna mi costringe ad apporre la firma sotto queste righe che scalpitano nell'attesa d'esser lette. Le porgo i miei migliori auguri di un felice e fecondo anno nuovo. Si prenda cura delle sue ossa, abbiamo un gran daffare innanzi e non le nascondo quanto sarei onorato di ricevere una sua visita qui a Lipsia.
Suo fedele 
Thomash Kircke di Belgershein