Estratto di poemetto "De duplicatio celluli"
(v. 180- 208)
battallia finale
sotto del muro di Troia
(farmaco): Ferma allor che il giorno
ancor no ha baci il notte!
Ripeto, ferma prodi cellulo!
Tu che oncogena sei, meriti di perir
al istante.
(cellulo): chi sei tu che vuoi di me la morte?
Vade retromarci co quel brando in pugni!
Oncogena son per voler di Zeus
(farmaco):Fui nominato citostatici al
cospeto di Juppiter, di sterminar la razza tua
l'ordine mi fu, scendi dentr' del campo e combatti!
(cellulo): no mi prendi! no mi fermi!
la velocitade magna di duplicar la mia progenie
ha in simil pari solo il saetto di onnipotino Zeus.
Fai un sol passo e intorno troverai
millioni, anzi, trillioni di quei tu chiami oncogeni
Avran li occhi puntati su di te
e a nulla ti varrà l'ésil armaturo.
(farmaco): muori vil guerriero!
solo il rapiditade del mio brando ha simil pari
dentr' del saetto di Zeus!
(infligge il colpo)
(cellulo): esanimi son!
Oh dolore, che di te son sempri stato causa,
adesso ti capitovolti su di me,
Oh morte, di cui servo mi son fatto, giungi presto!
Di mia soffrenzi mostra alcuna vollio dar,
avvolgi su di me li ali tue di gabbianella,
portami teco dentr' del infero tuo buio.