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domenica 25 gennaio 2015

III seduta di Horror Therapy-FACES IN THE CROWD

Non posso esimermi dal riportavi qualche nota sulla visione del magnifico “Faces in the crowd” corrispondende alla terza seduta di trattamento Horro-therapy.
 Il film è interpretato dalla bona quanto incapace Milla yoyoWC, la quale si trova ad assistere, di ritorno da un aperitivo con le amiche, al brutale assassinio di una donna per mano del serial killer che terrorizza la città. L’FBI lo cerca da un anno, la nostra Milla lo trova giusto quella sera che torna a casa da sola, senza manco averlo mai cercato e in uno stato limitato di lucidità.
La fortuna dei principianti! 
Sfugge all’agguato lanciandosi a cofanetto da un ponte altissimo, ma batte la testa e si risveglia il giorno dopo in ospedale con un problema che diventa subito anche il problema dello spettatore. 
 Il trauma cranico, di fatti, le ha causato un disturbo neurologico che le impedisce di distinguere i volti di chicchessia. La scelta registica, per dare conto di questa terribile condizione, è quella di cambiare continuamente gli attori che interpretano i personaggi con cui Milla entra in contatto, inaugurando un festival di comparse senza spessore che precipitano lo spettatore in uno stato mentale di disaffezione ed indifferenza pari solo a quello delle cassiere della Conad di Via Duomo quando ti passano la spesa alla cassa. Ma veniamo al plot:
Capirete che per Milla sono subito cazzi, e non non solo in senso metaforico poichè la psichiatra da cui va a consulto, per lo stato di angoscia in cui versa, le propone un metodo di identikit bislacco quanto brillante che consiste nel distinguere le persone sfruttando altri dettagli significativi della figura umana, come ad esempio il pacco. La poverina trascorre le giornate a schizzare pacchi e alti accessori su un taccuino per evitare figure di merda, ma una sera toppa proprio con Brais, l’insulso fidanzato che le sta accanto, buttandosi tra le braccia di un altro. Brais si offende ed esce di scena dando mostra di tutta la sua insensibilità. Uno in meno.
Ma diciamo che le amiche sessuomani non sono da meno quanto a sensibilità e tatto ed una sera, durante l’aperitivo, nello stesso bar dove andava pure Briggi Ggiò, le dicono che deve ritenersi fortunata potendo godere, senza fare alcuno sforzo, di una certa promiscuità sessuale che loro sono costrette a procacciarsi faticosamente nei locali, spendendo un sacco di soldi in drink che fanno ingrassare.
Le angherie che questa poverina è costretta a subire non si limitano solo alla sfera delle relazioni sociali: il maniaco assassino, che non si è dimenticato di lei, inizia a perseguitarla, prendendosi gioco del suo handicap e tormentandola in metro, al bar, in salumeria, senza poter essere identificato.
E’ a questo punto della storia che la nostra prosopagnosica, incompresa da tutti, incontra l’investigatore che indaga al caso del serial killer, il quale decide di inserirla nel programma di protezione testimoni dell’FBI. Tale programma prevede weekend in una baita di legno su un lago, con champagne ostriche e passeggiata sul pontile al chiaro di luna. I due, con un’offerta groupon così, non possono che innamorarsi l’uno dell’altra, inoltre, al risveglio, lui rimane con la stessa faccia da coglione della sera precedente, fatto esclusivo per la nostra Milla, rassegnata ormai quasi del tutto a convivere con la mutevolezza dei volti. Eureka! Si scopre che un dettaglio marcato del volto, come un orribile pizzetto, aiuta la ragazza a conservare i tratti somatici. Ovviamente il giorno dopo che fa l’intelligentone, che poi non ci dobbiamo stupire se è da un anno che cerca l’assassino invano? Si sbarba. E’ a questo punto che Milla - in un inseguimento rocambolesco per le vie della città in cui sono coinvolti lei, l'investigatore celebro Laisy ed il serial Killer – si trova nuovamente a non distinguere un cazzo e ricorre alla fuga indistinta da tutto e da tutti. E’ solo sul finale che Laisy, tutto amore e niente quoziente intellettivo, ci stupisce per la sua sagacia. Viene ferito da un colpo sparato dall'assassino e che cosa fa per permettere alla sua amata di riconoscerlo? Si disegna un pizzetto in volto con il sangue che gli esce dalle vene e così Milla, riabilitata nella sua facoltà distintiva, può sparare un colpi in petto all’assassino senza rischiare l’errore. Ovviamente, dopo uno sforzo intellettivo così spericolato - che gli ha fatto pompare più sangue del solito al cervello - l’investigatore muore dissanguato, ma grazie al Coupon di Groupon “protezione testimoni” la nostra yoyo WC dà alla luce una bellissima bambina con il pizzetto. Non vi svelo l’identità dell’assassino certa che questa insostenibile ignoranza vi condurrà diritti alla visione dello splendido e senza rivali “Faces in the crowd”

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